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Aqagroup: in prima linea contro il COVID-19


Chi avrebbe mai detto che saremmo arrivati a questo punto? Fino a qualche mese fa nessuno aveva mai sentito nominare il SARS-CoV-2 ed il suo derivato COVID-19, mentre ora è una presenza incombente nella nostra vita quotidiana, ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere, di lavorare ed anche di pensare.

Un’emergenza sanitaria che in poche settimane è riuscita a coinvolgere tutto il territorio nazionale e internazionale, portando l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare lo stato di pandemia.

Con questo termine si identifica una situazione nella quale una malattia infettiva epidemica ha trovato rapida diffusione in tutto il mondo e verso la quale la maggioranza degli esseri umani non è immunologicamente preparata. Perché si abbia una pandemia non basta la comparsa di un microrganismo diverso da quelli in circolazione, ma occorre che lo stesso sia immunologicamente nuovo, che non sia riconosciuto pertanto dagli anticorpi presenti nella popolazione, risultando al contempo in grado di diffondersi rapidamente a livello interumano.

Questo è ciò che è successo con il famigerato SARS-CoV-2 responsabile della patologia COVID-19 che sino ad oggi ha colpito ormai 1 milione di persone in tutto il mondo, provocandone il decesso di oltre 50 mila e per la quale purtroppo non sappiamo ancora dire quanto tempo passerà prima che venga definitivamente debellata.

 

Le pandemie mondiali che hanno sconvolto il XX e il XXI secolo

Se la pandemia da COVID-19 è la seconda del XXI secolo, negli anni compresi tra il 1901 e il 2000 se ne sono verificate di altrettanto importanti.

Nel XX secolo hanno infatti avuto luogo tre pandemie influenzali: nel 1918 la Spagnola, nel 1957 l’Asiatica e nel 1968 l’influenza di Hong Kong.

La prima pandemia del XXI secolo è stata l’influenza Suina ed oggi stiamo combattendo contro il virus con la corona che sta causando una crisi sanitaria, economica e politica a livello globale.

Tutti blindati e tutti fermi, con le mani in mano, scioccati da quanto si vede o si ascolta, impotenti e impauriti.

 

Reagire e combattere: l’unica arma vincente contro questo “re dei virus”!

In questa battaglia serrata contro il Coronavirus, ognuno deve fare la sua parte per annientarlo e per permettere a tutti di ritornare a vivere come prima e meglio di prima.

Il primo pensiero che occupa la mente della maggior parte dei nostri clienti, con i quali siamo costantemente in contatto, è cosa e come fare quando le realtà lavorative potranno riprendere lentamente la loro abituale operatività.

Ci sarà modo di approfondire e rivedere tutti gli argomenti inerenti alla sicurezza alimentare e ambientale, ma nel frattempo non perdiamoci d’animo e cominciamo a preparaci per la ripresa della consueta routine.

Qui di seguito tratteremo due regole fondamentali su cui concentrarsi una volta che tutto questo inizierà a scemare.

 

Regola 1 – Studiare ed applicare un adeguato e minuzioso piano di sanificazione ambientale

I tempi di sopravvivenza e le condizioni che incidono sulla persistenza del SARS-CoV2 nell’ambiente sono attualmente sconosciuti anche se recenti studi hanno preso in considerazione la persistenza del virus fuori dall’organismo su materiali, tessuti e superfici, valutando l’efficacia di alcuni agenti biocidi in grado di disattivarlo (Kampf G, Todt D, Pfaender S, Steinmann E, Persistence of coronaviruses on inanimate surfaces and its inactivation with biocidal agents, Journal of Hospital Infection, 2020).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda pertanto una coerente, corretta e costante applicazione delle procedure di pulizia e disinfezione ambientale con prodotti adeguati.

  • Detergere
  • Sanificare
  • Utilizzare adeguati DPI
  • Verificare l’efficacia della sanificazione

Queste fasi saranno quelle da rispettare e attuare con frequenza e costanza.

Un recente articolo, pubblicato sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine, 2020 (Aerosol and Surface Stability of SARS-CoV-2 as Compared with SARS-CoV-1) mostra come il virus possa sopravvivere per tempi diversi in base al materiale su cui si deposita. L’arco temporale dipende dalle caratteristiche della superficie: ad esempio, quelle meno porose (come plastica e acciaio) assorbono meno facilmente le goccioline, che quindi restano attive per un tempo maggiore.

Partendo da questi presupposti, sono state quindi stilate alcune possibili tempistiche di permanenza del virus sulle superfici:

  • Plastica: fino a 72 ore
  • Acciaio: fino a 72 ore
  • Carta e cartone: fino a 24 ore
  • Rame: fino a 4 ore

Il rischio diminuisce notevolmente con il passare delle ore, ma non si annulla completamente se non dopo qualche giorno.

 

Regola 2 – Formare tutti gli operatori sulle regole di corretta prassi igienica ambientale, personale e sulle nuove regole comportamentali anti COVID-19

AQAGROUP per fornire un aiuto concreto nel rispettare questa regola, si rende disponibile per:

  • Fornire consigli operativi
  • Formare attraverso la piattaforma e-learning con il corso base HACCP
  • Formazione online specifica
  • Audit online
  • Revisione piano di igiene ambientale online
  • Analisi di campioni ambientali direttamente raccolti presso la sede di ogni cliente dal personale Aqagroup, oppure mediante affiancamento del cliente attraverso diretta online e previa fornitura di materiale idoneo per la spedizione tramite corriere a carico di Aqagroup.

Fermarsi in questo momento è la scelta migliore, ma non bisogna certo arrendersi! Ecco perché noi di Aqagroup abbiamo scelto di rimanere a disposizione dei nostri clienti anche in questo periodo, per aiutarli a organizzare una ripartenza più sicura.

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